La favola de’ tre gobbi, Firenze, Pieri, 1751 (I tre gobbi rivali)

 PARTE SECONDA
 
 Cortile.
 
 Il marchese PARPAGNACCO da una parte, il conte BELLAVITA dall’altra
 
 PARPAGNACCO
 
    Corpo di Bacco,
375son Parpagnacco.
 
 IL CONTE
 
 Femmina ardita,
 son Bellavita.
 
 A DUE
 
 Le mie vendette
 teco vuo’ far.
380Ecco il rivale, lo voglio sfidar.
 
 IL CONTE
 
    Ponete mano.
 
 PARPAGNACCO
 
 Fuori la spada.
 
 A DUE
 
 Brutto villano, ti voglio scannar.
 
    Alto, ferma, tira, vieni.
385Oh che poltrone,
 non sa tirar! (Viene il baron Macacco)
 
 MACACCO
 Co... co... co... cosa fate?
 PARPAGNACCO
 Lasciatelo ammazzar.
 IL CONTE
                                          Non mi tenete.
 MACACCO
 Amma... ma... ma... ma... ma... ma...
390ma... mazzatevi pur quanto volete.
 PARPAGNACCO
 Ma tu pur sei rivale.
 IL CONTE
 Tu pur Vezzosa adori.
 PARPAGNACCO, IL CONTE
 Voglio cavarti il cor; cedila o mori.
 MACACCO
 No no no, ca... ca... ca... cari fratelli,
395ve la ce... ce... ce... cedo.
 Non voglio andar per quelle luci belle
 a farmi bu... bu... bu... bucar la pelle.
 IL CONTE
 Ehi, tiratev’in qua,
 ditem’in confidenza,
400siete voi di Vezzosa innamorato?
 MACACCO
 So... sono e non so... sono;
 ma io son buo... buono,
 non ho ge... gelosia
 e ho gusto d’ama... mare in compagnia.
 PARPAGNACCO
405Eh eh mio signor barone,
 una parola in grazia.
 MACACCO
                                        Ve... ve... vengo.
 PARPAGNACCO
 Amate veramente
 voi pure la Vezzosa?
 MACACCO
 Vi dirò una co... cosa,
410l’amo anch’i... ch’i... ch’i... ch’io;
 ma di voi non pre... prendo soggezione.
 Io sono un buon compa... pa... pagnone.
 IL CONTE
 Venite qua, sentite;
 di voi poco m’importa.
415Mi basta che colui vada in malora.
 MACACCO
 Lascia... scia... scia... sciate
 fa... fa... fa... fare a me.
 PARPAGNACCO
                                            Caro Macacco,
 non ho finito ancor.
 MACACCO
                                       La la va lunga.
 PARPAGNACCO
 Io di voi son contento.
420Non vorrei che colui venisse qui.
 MACACCO
 Sì sì sì sì sì sì sì sì sì sì.
 IL CONTE
 Un poco di creanza, padron mio. (A Parpagnacco)
 Voglio parlare anch’io.
 PARPAGNACCO
 Quest’azione non è da cavaliero.
 MACACCO
425Mi mi mi son venuti
 in cupo... po... po... po... pola da vero.
 IL CONTE
 Vi prego, amico caro,
 di parlar a madama,
 di pormi in grazia a lei.
430Fate intendere ad essa
 in primis che ho giudizio ed ho cervello.
 Giovane, ricco, disinvolto e bello.
 PARPAGNACCO
 Ah ah ah. (Ride)
 IL CONTE
                      Ebben, che ci è?
 Che civiltà è la vostra, o mio padrone;
435tiratevi un po’ in là, signor barone,
 acciò costui non possa
 di quanto dir vogl’io nulla capire.
 In cifra ve lo vo’ tornare a dire.
 
    Un poco di denaro,
440un poco di giudizio
 vi vuol per quel servizio;
 voi m’intendete già.
 
    La testa ed i testoni
 fan far miracoloni.
445Lo stolido e l’avaro
 giammai nulla otterrà.
 
 MACACCO
 Su... subito va... vado.
 PARPAGNACCO
 Sentite ancora me.
 MACACCO
                                     Non po... po... posso.
 PARPAGNACCO
 Un galantuom s’ascolta.
 MACACCO
                                              Pa... pa... pa...
450parlate un’altra volta.
 PARPAGNACCO
 Una sola parola e poi andate.
 MACACCO
 V’ho inte... te... te... te... teso,
 se... senza che che che che che parlate.
 
    V’ho ca... ca... ca... ca... capito. (A Parpagnacco)
455Pa... pa... pa... parlerò.
 Voi sarete se... servito. (Al conte)
 Il mezzan vi farò.
 
    Son di buon co... co... co... core,
 l’acciarin vi ba... ba... ba... ba...
460ba... ba... ba... ba... batterò. (Parte)
 
 IL CONTE
 Veramente voi siete il bel soggetto.
 PARPAGNACCO
 Oh che gentile aspetto!
 Che amabile figura!
 IL CONTE
 Che gran caricatura!
 PARPAGNACCO
                                        Ah gobbo!
 IL CONTE
                                                             Ah monte!
465Oh che caro marchese!
 PARPAGNACCO
                                            Oh che bel conte!
 IL CONTE
 Che sì, che il mio bastone
 ti rompe quel gobbone.
 PARPAGNACCO
 Che sì, che sì, che con un temperino
 ti taglio quel gobbino.
 IL CONTE
470Timore io non ho.
 PARPAGNACCO
                                    Non ho paura.
 IL CONTE
 Faccia di bernardon.
 PARPAGNACCO
                                         Brutta figura. (Viene madama vestita da veneziana)
 MADAMA
 Ola, ola, fermeve,
 cossa diavolo feu;
 dixé, cossa gh’aveu?
475Se ve dixé più robba,
 la stizza ve farà crescer la gobba.
 PARPAGNACCO
 Veneziana gentil, chi siete voi?
 IL CONTE
 Cercate voi di me?
 MADAMA
 Domando tutti do. Son vegnua qua
480per parte de madama mia parona
 a farve riverenza
 e a dirve do parole in confidenza.
 PARPAGNACCO
 Dite, dite.
 IL CONTE
                      Parlate.
 PARPAGNACCO
 V’ascolto con diletto.
 IL CONTE
485Mi balza il cor per l’allegria nel petto.
 MADAMA
 La sa che tutti do sé innamorai,
 per ela spasemai.
 Anca ela la dixe
 che sé le so raixe,
490la ve vuol tutti do per so morosi;
 ma ghe despiase assè che sié zelosi.
 Savé che zelusia
 dal mondo xe bandia.
 No la se usa più. Nualtre donne
495savé che la volemo a nostro modo.
 Chi ne sa segondar
 qualcossa puol sperar.
 Ma chi troppo pretende e xe ustinà
 lo mandemo ben ben de là da Stra.
500Donca penseghe ben,
 o amarla in compagnia, se la ve preme,
 o andarve a far squartar tutti do insieme.
 PARPAGNACCO
 (Il dilemma va stretto).
 IL CONTE
 (Non v’è la via di mezzo).
 PARPAGNACCO
505(O star cheto o lasciarla).
 IL CONTE
 (O soffrire un compagno o non amarla).
 MADAMA
 (Son due pazzi a consiglio).
 PARPAGNACCO
 (Che faccio?)
 IL CONTE
                            (A che m’appiglio?)
 PARPAGNACCO
 Conte.
 IL CONTE
                Marchese.
 PARPAGNACCO
                                     Che facciamo noi?
 IL CONTE
510Cosa pensate voi?
 PARPAGNACCO
 Penso che si può amare in compagnia.
 IL CONTE
 Penso al diavol mandar la gelosia.
 MADAMA
 (Eccoli già cangiati.
 Affé ci son cascati).
 PARPAGNACCO
515Andate da madama.
 IL CONTE
 E ditele in mio nome...
 PARPAGNACCO
 Che d’amarla con altri io mi contento.
 IL CONTE
 Pur che non lasci me, n’ami anche cento.
 MADAMA
 Bravi, così me piaxe,
520star da buoni compagni. Za la donna
 gh’ha el cor come i meloni;
 un tocchetto per un contenta tutti.
 Cari i miei cari putti,
 chi crede d’esser solo se ne mente,
525che le donne d’un sol no xe contente.
 PARPAGNACCO
 Dunque andiam da madama.
 MADAMA
 No no, aspettela qua,
 che za la vegnirà. Lassé che vaga
 mi dalla mia parona
530a portarghe sta niova così buona.
 
    Scieu tanto benedetti,
 o cari sti gobbetti.
 Staremo allegramente
 in paxe tra de nu.
 
535   Caro quel muso,
 caro colù!
 
    Via che la vaga;
 di chi è sti mondi,
 tutti i xe nostri,
540tutto è per nu.
 
    Caro quel gobbo,
 caro colù. (Parte)
 
 PARPAGNACCO
 Dunque sarem d’accordo,
 dunque anderemo insieme
545alla conversazion?
 IL CONTE
                                    Sì, non mi preme.
 Venite da madama,
 venga il terzo ed il quarto ed anco il quinto,
 so che il merito mio sarà distinto.
 PARPAGNACCO
 Sapete, signor conte,
550perché una tal risposta
 diedi alla cameriera?
 Perché la mia maniera,
 il mio garbo, il mio tratto
 darà a voi, darà a tutti scaccomatto.
 IL CONTE
555Veramente voi siete un bel Narciso!
 PARPAGNACCO
 Oh che leggiadro viso!
 Che grazia avete voi?
 Lo giuro da marchese,
 siete una figurina alla chinese.
 
560   Se vi guardo ben bene nel volto,
 voi mi fate di risa crepar.
 Quel visino così disinvolto
 è una cosa che fa innamorar.
 Che ti venga la rabbia nel dorso;
565guarda l’orso, mi vuole graffiar.
 
 IL CONTE
 Cotanta impertinenza
 io soffrire non voglio.
 PARPAGNACCO
                                          Siate buono,
 che, s’io caccio la spada,
 griderete pietà, soccorso invano.
 IL CONTE
570Misero voi, s’io torno a metter mano.
 PARPAGNACCO
 Ma vien madama.
 IL CONTE
                                    Non ci vegga irati.
 PARPAGNACCO
 Lo sdegno sospendiam.
 IL CONTE
                                             Cessino l’onte.
 PARPAGNACCO
 V’abbraccio, amico.
 IL CONTE
                                       Ed io vi bacio in fronte. (Viene madama servita da Macacco)
 MADAMA
 Bravi, così mi piace,
575amici in buona pace.
 PARPAGNACCO
 Madama, son per voi.
 IL CONTE
 Son qui, son tutto vostro.
 MADAMA
 Aggradisco d’ognun le grazie sue;
 ma vi voglio d’accordo tutti due.
 PARPAGNACCO
580Io per me son contento.
 IL CONTE
 Di farlo io non mi pento.
 MACACCO
 Ed io non sche... sche... scherzo,
 se se se siete due, fa... farò il terzo.
 MADAMA
 Caro il mio Parpagnacco,
585contin grazioso, amabile Macacco,
 venite tutti tre,
 che male già non v’è.
 Mentre c’insegna l’odierna moda
 che il galantuom lasci goder e goda.
 PARPAGNACCO
590Io per vostro riguardo il tutto accordo.
 IL CONTE
 Io sarò, se il volete, e il cieco e il sordo.
 MACACCO
 Ed io per fa... farvi piacere
 vi farò da ca... ca... ca... candeliere.
 MADAMA
 Andiamo dunque uniti
595a cantare e a ballare
 e per divertimento
 venga ognuno a suonar qualche istromento. (Parte)
 PARPAGNACCO
 Sì, vengo e suonerò
 con madama gentil quanto potrò. (Parte)
 IL CONTE
600Corpo di Bacco, anch’io
 voglio suonar coll’istrumento mio. (Parte)
 MACACCO
 Ed io pur, che che che non son merlotto,
 voglio suo... suo... suonar il ciffoletto. (Parte. Esce il conte colla chitarra)
 IL CONTE
 
    Oh bella cosa ch’è
605l’amar e non temer.
 Che amabile goder
 in buona società! (Esce Parpagnacco col violoncello al collo)
 
 PARPAGNACCO
 
    Che bell’amar così
 senza tormento al cor!
610Oh che felice amor,
 che gusto ognor mi dà. (Esce Macacco col flauto)
 
 MACACCO
 
    Ca... ca... ca... caro amor,
 be... bella libertà!
 Do... donne di bon cor
615fa... fate carità. (Esce madama con un cembolo)
 
 MADAMA
 
    Chi vuol amar con me
 content’ognor sarà;
 ma pensi ognun per sé,
 ch’io voglio libertà.
 
 A QUATTRO
 
620   Viva l’amore, viva il bon core,
 viva l’amarsi con libertà.
 
 PARPAGNACCO
 
    Senti, senti il violoncello,
 dice: «Evviva il viso bello».
 
 IL CONTE
 
 Senti, senti il chitarrino,
625dice: «Evviva il dio bambino».
 
 MACACCO
 
 Se... se... senti il ciffoletto,
 dice: «Evviva un bel visetto».
 
 MADAMA
 
 Ed il cembol, senti senti,
 dice: «Evviva i tre contenti».
 
 A QUATTRO
 
630   Viva, viva l’allegria,
 bell’amar in compagnia.
 Che piacere al cor ci dà
 questa cara libertà.
 
 Il fine